PROGRAMMA 2021

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IN VETTA

La montagna è un luogo suggestivo, esprime libertà, stabilità, immutabilità, a volte anche purezza. Da sempre affascina i popoli ed è protagonista delle antiche culture del mondo. Per i sumeri essa era l’uovo del mondo, nella religione ebraica la montagna è segno della vicinanza di Dio come per la rivelazione sul Sinai o per il sacrificio di Isacco. Per gli africani nelle montagne risiede il sacro, sono abitate da dei e spiriti che non vanno disturbati, sono mondi nascosti e pieni di segreti. Avvicinandoci ai giorni nostri, Dante situa il paradiso sulla cima della montagna del purgatorio dando così all’ascensione una connotazione spirituale. In tutto il mondo le montagne sono considerate la dimora degli dei e le brume, le nubi, i lampi indicano variazioni dei sentimenti divini nei confronti dei comportamenti umani. È in questi luoghi potenti che abbiamo deciso di raccontare alcune storie. Lo facciamo camminando, attraversandoli e sostando ogni tanto per un pezzo di racconto in una sorta di pellegrinaggio teatrale. La montagna può raccontare una storia sua, propria, come le chiederemo di fare alla diga del Gleno ripercorrendo la storia poco conosciuta di quella valle, della diga e della sua distruzione. Ma quei boschi, quelle cime, quei panorami sono anche dei punti di partenza per suggestioni meno determinate come l’Iliade, poema di guerra per eccellenza, che racconteremo sui sentieri lungo la linea Cadorna o ancora i canti dell’Inferno dantesco che reciteremo tra le selve oscure e le miniere di Oltre il Colle. Al rifugio SABA ospiteremo, inoltre, il concerto dei Sulutumana, narratori tra note e parole, e una cena, perché la montagna, tra le tante cose che possiamo disegnarle addosso, è anche condivisione e convivialità. 

LE DATE

IL FESTIVAL

EDITORIALE 2021

Immaginiamo che quello che succede sul palco racconti di noi, anzi che quello che c’è sulla scena siamo noi, che i personaggi siano i tanti volti del nostro mondo interiore. Tutto parla di noi. Immaginiamo che la storia del tal personaggio in scena non sia solo una narrazione di avvenimenti estranei a noi ma che le intenzioni, le emozioni, le passioni che si animano dietro quella drammaturgia siano qualcosa che ci appartiene e che vederle sulla scena ci permetta di riaprire un dialogo sottile con i luoghi interiori che queste abitano. Come artisti e artiste e come spettatori e spettatrici abbiamo il compito di aprire le parole e le immagini in modo che indichino al di là di sé stesse. Il nostro sforzo deve essere quello di recepire uno spettacolo non per quello che è ma per quello che suggerisce a noi. Ci sono cose dentro e fuori di noi per cui non troviamo parole e immagini e siamo costretti a lavorare per analogia, cercando altri stimoli che ci possano suggerire quell’idea che non riusciamo ad esprimere. Lao-Tzu diceva che il Tao che si può nominare non è il Tao, ovvero che nella nostra vita c’è una questione di senso che possiamo solo sfiorare, a cui possiamo tendere ma mai arrivare. La cultura è questo. Una ricerca di senso e di identità personale e collettiva. Ogni essere umano è un fenomeno unico che parte dalla “selva oscura” alla ricerca del proprio percorso nei boschi della vita dove i sentieri sono da aprire e tutto è avventura, anche se ce ne dimentichiamo. La cultura fornisce, o dovrebbe fornire, quei simboli che, interpretati, possono darci un orientamento. In definitiva crediamo che la cultura sia semplicemente un percorso verso la felicità. Il resto è intrattenimento.

Festival A levar lombra da terra si propone, in collaborazione con le amministrazioni locali, di valorizzare spazi e luoghi d’interesse culturale o sociale che i Comuni ritengono importante rivalutare o potenziare come patrimonio della comunità. Intende, inoltre, offrire proposte d’intrattenimento culturale e sociale, attraverso eventi di carattere teatrale, musicale, letterario che si avvicendano in una proposta complessa e articolata con incontri con artisti, cene, mostre e momenti conviviali. Questo permette la creazione di momenti di aggregazione e confronto nonché valide occasioni di distrazione e svago. Il Festival si propone anche di cercare e incrementare collaborazioni con altre associazioni del territorio che si occupino di aspetti sociali e culturali, in modo da creare una rete virtuosa di risorse.

Il Festival A levar lombra da terra, nato nel 2008, ha costruito nel tempo numerose collaborazioni con gli enti pubblici del territorio: la Provincia di Bergamo, i Comuni di Bergamo, Ambivere, Albino, Dalmine, Levate, Lurano, Mozzo, Paladina, Pedrengo, Romano di Lombardia, Torre de’ Roveri, Torre Boldone, Valbrembo, Villa d’Almè, Azzano San Paolo, Curno, Calcinate, Orio al Serio, Mapello, Osio Sotto, Gandino, Parre, Gandellino, Oltressenda Alta, Gorno, Ardesio, Schilpario, Villa di Serio, Premolo, Onore, Verdello, Bonate Sotto, Valbondione.

Oltre alle amministrazioni pubbliche, le collaborazioni del Festival hanno coinvolto numerosi enti privati: il Festival deSidera, il Festival DanzaEstate, l‘associazione Alma Porteñal‘Associazione Commercianti di Romano di Lombardia, Emergency, Slowfood, l‘Associazione Bergamo e Sport, la Fondazione Credito Bergamasco, la Fondazione Cariplo, l‘Associazione Être, il Corpo Musicale PioXI, la Cooperativa Linus, Agripromo, l‘Associazione Culturale DelleAli, l‘Associazione Azzano Giovani, l‘Associazione Respiro Cobalto e l‘Associazione Gereagire.

L’ASSOCIAZIONE

L‘associazione A levar lombra da terra nasce con lo scopo di realizzare progetti culturali e sociali sul territorio bergamasco. L‘obiettivo principale è, quindi, la promozione di manifestazioni culturali nel settore teatrale, nella danza, in quello cinematografico e musicale, favorendo il coinvolgimento nelle tematiche sociali e della solidarietà.

COVID

Il Festival rimane ad ingresso gratuito come da tradizione ma quest’anno cambiano le modalità di accesso alle serate di spettacolo in linea con le normative vigenti in materia di sicurezza sanitaria.

La prenotazione

In questa edizione puoi prenotare per ogni serata di spettacolo attraverso il sito www.alevarlombradaterra.it, nella pagina di ciascuna serata troverai il form per la prenotazione gratuita, bastano nome, cognome e mail. La conferma della prenotazione ti arriverà via mail e ti garantirà l’accesso allo spettacolo o al film. Dovrai presentarti almeno 30 minuti prima dell’inizio dello spettacolo presso l’accoglienza, altrimenti perderai il diritto acquisito. Se non hai prenotato potrai comunque presentarti all’ingresso per verificare la disponibilità di posti liberi o per iscriverti ad una lista d’attesa che subentrerà ad eventuali assenze tra i prenotati. La lista d’attesa viene aperta un’ora prima dell’inizio dello spettacolo esclusivamente in loco, non si accettano mail o telefonate. A coloro che non hanno prenotato verrà chiesto il nominativo e il contatto telefonico o mail che Associazione A levar l’ombra da terra conserverà per 14 giorni.

L’ingresso

Al momento dell’ingresso lo staff di A levar l’ombra da terra misurerà la temperatura corporea a ciascuno spettatore. Durante l’ingresso, l’uscita e qualsiasi altro spostamento è obbligatorio mantenere la distanza di sicurezza di 1 metro e indossare la mascherina.

In caso di pioggia

Diversi luoghi al coperto che verranno utilizzati in caso di pioggia hanno capienze ridotte rispetto ai luoghi all’aperto. In questi casi accederanno al luogo al coperto i primi prenotati in ordine cronologico. Nei casi di spostamento location causa maltempo lo staff del Festival provvederà ad informare tutto il pubblico prenotato via mail segnalando chi ha diritto all’accesso.

Le indicazioni qui riportate sono da ritenersi valide fino a nuove disposizioni da parte delle
autorità competenti.

Il festival è gratuito

Prenotazione obbligatoria

Misure anticovid ovunque

In caso di pioggia ci si sposta

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