A T T I L I O

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Questo evento è passato.

movimenti di scena e assistenza alla regia Michela Carìa | scene Stefano Zullo | drammaturgia Flavia Ripa | musiche Flavia Ripa | impianti elettrici Francesco Lippolis | in scena Flavia Ripa | Vincitore del Premio delle Arti Lidia Petroni 2018 | Menzione Speciale Asti Scintille 2019  | col sostegno del CTB- Centro Teatrale Bresciano | e col sostegno di Nahia e Argelab Milano

 

Lo spazio d’azione è sempre l’interno, uno spazio claustrofobico dove ciò che accade fuori è filtrato dagli elettrodomestici, la radio, la tv, il telefono. La performer e gli oggetti del quotidiano (suonati attraverso dei pedali) compongono una partitura sonora e narrativa che porta lo spettatore agli inizi degli anni 90. Precisamente a Quadrella, paese del Sud Italia che se lo cerchi sulla cartina non lo trovi. La piccola vicenda si svolge a casa Indino. Una famiglia come tante in provincia. Qui in provincia si sta in 16000 abitanti, 25 bar, 9 chiese,1 cineteatro, piazze e fontane. Ci sono le cabine telefoniche a gettoni, sono gli anni degli sbarchi degli Albanesi sulla costa Adriatica, e dei primi telefoni Sip a tasti, gli anni di Cossiga e Andreotti.

Siamo a giugno ed è arrivato il tempo delle agognate vacanze estive per tutta la famiglia. Ma Attilio, il più piccolo inizia a comportarsi in modo inusuale. Decide di allenarsi ad avere 80 anni, saltando a piè pari quel precipizio che lo divide dalla pensione, cercando di sviluppare abitudini ageè: si fa frullare tutti i cibi, è un affezionato del rosario mattutino di Radiomaria, salta la scuola per sostare davanti ai cantieri o giocare in piazza a scopone scientifico con gli anziani del circolo, adora Gino Paoli e si allena allo specchio del bagno per farsi venire le rughe facendo le smorfie giuste. La vicenda si complica quando i comportamenti eccentrici del bambino iniziano a creare scandali e rischiano di mettere in cattiva luce agli occhi di tutto il paese il buon nome della famiglia. Attilio così facendo obbliga i suoi familiari a prendere contatto con la crisi dei loro legami, con faccende del passato mai risolte, che tornano a infestare la casa di silenzi e segreti.

La performer in scena interpreta tutti i personaggi femminili della pièce tranne il protagonista, che resta un fantasma evocato dagli altri personaggi. Questa è in qualche modo una storia di distruzione e liberazione, una domanda su cosa possiamo distruggere per liberarci, in quanto figli, o genitori, o genitori dei nostri genitori. Assisterete alla storia della famiglia indino, dei suoi mostri e del suo naufragio.

 

in caso di pioggia Teatro Civico, via J.F. Kennedy, 23