testo di Francesco Tozzi | legge Flavia Ripa
Da dentro la sua stanza, il suo studio, un luogo chiuso che per lei somiglia a un’isola F., corrispondente di una rivista femminile e curatrice della rubrica epistolare “chiedilo a Pippo”, invia risposte confortanti a domande esistenziali, femminili, utilizzando le parole delle grandi scrittrici del nostro ‘900: da Goliarda Sapienza a Elsa Morante, da Dolores Prato a Sibilla Aleramo. E lei? F., dico. Cosa ne pensa lei di quelle domande? Quali sono le sue risposte? Perché non esce da quella stanza, da quell’isola, per cercare risposte vere, originali? C’è forse qualcosa che la spaventa – e che sta appena fuori dalla porta della stanza?
La dicotomia immagine pensiero, la condizione femminile e sociale di un personaggio che si è costruito un mondo tutto per sé, per sopravvivere, per trovare un senso a quello che vede accadere e restituirlo agli altri nel modo più costruttivo possibile.
“Sai perché sto facendo quest’operazione, amica mia? Sono obbligata a farlo dal disgusto per ciò che sono costretta a pensare e a dire”.